Milan, Maldini: "Ad Atene giocherò solo al 100%"
MILANO - E' ancora incerta la presenza di capitan Paolo Maldini nella finale di Champions League del prossimo 23 maggio ad Atene, che vedrà in campo Milan e Liverpool. "Farò di tutto per esserci - dice il difensore rossonero al canale tematico della società - Dopo la sfida con il Catania il mio ginocchio si è gonfiato, ma era tutto ampiamente previsto. Si tratterà di lavorare in maniera particolare in questi giorni, il problema è meccanico, ma so di poter arrivare alla sfida con gli inglesi in condizione, il dolore e il gonfiore possono essere tolti anche con delle infiltrazioni. Di una cosa sono però certo, giocherò solo se sarò al cento per cento. In caso contrario sia io che il mister non avremo problemi nel far giocare qualcuno che sta meglio di me". Il traguardo di Atene rappresenta una soddisfazione enorme per la squadra. Per il capitano, però, giocarsi ancora una volta la coppa non è affatto una sorpresa. "Io ci ho sempre creduto, il mister anche e se ci siamo arrivati evidentemente ci ha creduto anche qualcun altro. Abbiamo superato i momenti critici di una stagione difficile, abbiamo raggiunto una condizione ottimale nel ritiro di Malta e soprattutto abbiamo ritrovato tutti gli infortunati eccellenti. Dunque - ha aggiunto Maldini - eccoci ad Atene con la possibilità di scrivere una nuova pagina di storia, con la possibilità, vincendo, di raggiungere nuove finali. La gioia e l'onore di giocare nel Milan è questa, poter competere sempre ad alti livelli e avere sempre la possibilità di vincere qualcosa. Il mio bilancio di finali giocate dice che ne ho vinte 4 e perse 3, non ho certo intenzione di pareggiare il conto...". Anche Maldini, come sottolineava tempo fa Ancelotti, è convinto che per condizioni fisiche e psicologiche il Milan di Atene sarà molto diverso da quello della beffarda finale di Istanbul. "E' una sconfitta che brucia ancora, ma se analizzata può essere vista anche in duplice veste. Il Liverpool - ha spiegato il capitano - sa benissimo come è andata, ha sempre avuto la sensazione di essere stato travolto dagli eventi. Credo che oggi il pensiero degli inglesi sia più o meno questo: una partita come quella non la vinciamo più, affrontiamo una grande squadra che nel primo tempo ci fece tre gol. Noi qualitativamente siamo più o meno gli stessi di Manchester e Istanbul, ma arriviamo senza ombra di dubbio in una condizione migliore".