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Sheva ancora non si capacita a distanza di due anni: "Non riesco a trovare una spiegazione per come siamo riusciti a perdere quella partita"
Intervistato dai microfoni di Sky, l'attaccante del Chelsea è fiducioso sulla rivincita dei suoi ex compagni: "Se il Milan gioca da Milan vincerà la partita, non deve fare cose straordinarie".
zoom - galleria “La Finale di Istanbul? Ancora non riesco a trovare una spiegazione per come siamo riusciti a perdere quella partita. Sicuramente il Milan era favorita in quella partita, anche se eravamo a fine stagione e avevamo lottato in tutte le competizioni, si sentiva che la squadra era un po’ stanca però abbiamo avuto il tempo di recuperare e avevamo preparato benissimo quella partita. Alla fine del primo tempo siamo entrati sicuramente felici nello spogliatoio, però concentrati e convinti di giocare il secondo tempo bene. Forse se avessimo gestito la partita, poteva andare diversamente. Dopo il 3-3 il Milan ha continuato a giocare, ha avuto tante occasioni ancora però purtroppo qualcosa è girato a favore del Liverpool. Un paio di settimane fa ho incontrato Dudek e abbiamo parlato anche di quell’episodio. Lui mi ha detto che è stata una cosa d’istinto e che lui si stava alzando, la palla ha preso il suo braccio e poi andata sulla traversa. Quell’occasione è stata l’occasione più importante. Penso che il Milan deve prendere una vendetta per tutti noi, per quelli che hanno giocato due anni fa”
Milan favorito? “Il Milan ha dimostrato a tutti che come gioco e concentrazione è la squadra più forte di questa Champions League. Rispetto due anni fa il Liverpool è meglio, devono stare molto attenti al Liverpool perché è una squadra che è cresciuta in questi anni, hanno esperienza, soprattutto nel giocare partite secche. Ma credo che se il Milan gioca da Milan, concentrato, se gioca in attacco, il Milan vincerà la partita, non deve fare cose straordinarie”
Sei orgoglioso che il Milan ti abbia invitato ad Atene? “Io faccio parte del Milan perché è una società che mi ha dato tantissimo, mi ha fatto diventare quello che sono diventato, col Milan ho vinto il Pallone d’Oro, la Champions League, ho un grandissimo rapporto col Presidente Berlusconi, Adriano Galliani, i giocatori. Io guardo il Milan come un tifoso”
C’è grande affetto da parte della società nei tuoi confronti? “Certo, il Milan è stata una società molto importante per me, sia come giocatore che come persona, mi ha formato come persona. Quando sono arrivato in Italia avevo 22 anni e ho passato degli anni calcistici molto importanti e molto belli.”
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