Arriva dagli States la cura «salva Papero»: imparare a correre

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maldini
00martedì 4 gennaio 2011 16:55
Per fortuna del Papero e del Milan, l’anno bestiale di Pato è alle spalle. Lasciato passare via senza rimpianti né rimorsi: troppi gli accidenti e gli incidenti, personali oltre che professionali. Il matrimonio in frantumi e poi una striscia di insulti muscolari uno più inquietante dell’altro, con ricadute preoccupanti. Alla fine la contabilità allarmante ha segnalato il totale delle soste ai box per interventi più o meno lunghi di sanitari e fisioterapisti: dieci. Prima dell’anno orribile, solo qualche trauma, alla caviglia, acciacchi dovuti al mestiere e a qualche pestone di rivali non proprio garbati. Per i più, la sentenza fu inappellabile già al primo grado: Pato ha i muscoli di seta, carriera segnata per sempre dalla fragilità. Non solo. Con l’aggiunta, da parte dei più “esperti”, dell’altro dato: dal giorno del suo arrivo a Milanello, gennaio del 2008, debutto con gol, tanto per far capire l’antifona contro il Napoli, il Papero è aumentato di 6 chili di muscoli e si è alzato di 8 centimetri in altezza. Su quest’ultimo fattore ha influito la natura, tutt’altro che matrigna col giovane brasiliano, sul primo invece hanno avuto una parte i lavori in palestra e i programmi di lavoro elaborati da milan lab.
Per vederci chiaro, Adriano Galliani ha chiesto e ottenuto un consulto internazionale. Destinazione Usa: un esperto dei muscoli ha sottoposto Pato e i suoi muscoli a un dettagliato controllo. L’esperto ha capito al volo quello che tanti, in Italia, avrebbero dovuto sapere da sempre. Pato è vittima non di muscoli fragili ma soltanto della postura nella corsa. Il Papero, fate attenzione a quando corre, ha l’abitudine di portare il busto in avanti quasi che dovesse tagliare il traguardo in una gara di cento metri e così facendo si procura uno squilibrio complessivo che finisce per “scaricarsi” sui flessori, destinazione di molti incidenti muscolari. Come curarlo, allora? Chi ha pensato al banale byte da dentista oppure alla soletta da introdurre negli scarpini, è andato fuori strada. Pato ha bisogno di lavorare e sodo con il preparatore Tognaccini per correggere la propria corsa. Deve riportare in assetto il busto e dar vita a una seconda giovinezza visto che ha soli 21 anni e che a quell’età, di solito si vola.
Ma ci sono altri elementi che fanno ben sperare Allegri e Silvio Berlusconi (in visita ai suoi che sono alla Borghesiana). Spesso, a ingigantire gli acciacchi muscolari, hanno provveduto avvenimenti personali. Ricordate Ambrosini? Per un paio d’anni fu un mistero glorioso: sempre infortunato, sempre ko, una carriera, azzurra oltre che rossonera, stroncata dagli infortuni. A un certo punto, dopo aver cambiato donna e messo su famiglia, eccolo miracolosamente guarire e andare incontro a una stagione di piena rinascita professionale. Aveva trovato il perfetto equilibrio. Pato è reduce da un precoce matrimonio finito in pezzi, con conseguente divorzio. Rimasto solo, divenne “damo” di compagnia di Ronaldinho, protagonista della movida milanese. Quel sodalizio gli ha giovato sul campo (nel senso degli assist serviti dal Gaucho), pochissimo fuori dal recinto di Milanello. Lo stile di vita è fondamentale per rendere a certi livelli. Lo dimostra tutti i giorni Gattuso, lo conferma tutte le notti Ronaldinho.
Allegri ha parlato chiaro a Pato. «Deve correre» confidò in una serata spensierata, prima di chiudere l’anno con quella sconfitta choc contro la Roma. A Bari, spedendolo in panchina, aveva lanciato un messaggio ancor più trasparente. Poi c’è stato il crac in occasione della sfida col Palermo e Pato è tornato in infermeria. Ma da Cagliari in avanti, avrà un’occasione in più per rimettersi in traiettoria fuoriclasse. Già perché, approfittando dell’assenza di Ibrahimovic, può cominciare a ritagliarsi il ruolo di centravanti che già il ct del Brasile gli ha cucito addosso. La concorrenza è temibile: basta vedere come Robinho ha superato i postumi dello scontro contro la telecamera a Dubai per non perdere Cagliari. Non sono in discussione i gol, la sua specialità (100 presenze nel Milan, 45 reti realizzate), ma il rendimento. Che è ancora al di sotto dello standard disegnato dal suo immenso talento.
stilevario85
00venerdì 7 gennaio 2011 21:20
corri paperino corri..
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