"Ma prima voglio la Champions - spiega il giovane attaccante -, e vedo il mio Lione favorito. I rossoneri mi fanno sognare e Ronaldo è il mio idolo. Intanto continuo a vivere con i miei genitori, nella banlieue"
PARIGI, 9 gennaio 2007 - Dodici in campionato, tre in Champions League, tre in Coppa di Francia, uno in coppa di Lega e 2 in Nazionale. In totale fanno 21, su 33 partite. Sono i numeri, i gol stagionali di Karim Benzema, 20 anni, prodotto del Lione. L'astro nascente del calcio francese piace a tutti i grandi club d'Europa. Soprattutto al Milan. Amore ricambiato, ma non esclusivo.
Il Lione quest'anno è partito male, ma grazie ai suoi gol si è ripreso.
“I miei gol aiutano, ma l'inizio è stato duro perché abbiamo ceduto giocatori chiave, altri si sono infortunati, è arrivato un nuovo allenatore, nuovi acquisti, tra cui Fabio Grosso che è un grande campione, anche se pure lui all'inizio ha fatto fatica”.
Quali sono gli obiettivi stagionali suoi e del Lione?
“Voglio tutto. Il settimo scudetto consecutivo, le coppe e soprattutto la Champions League. E se arriviamo in fondo significa che avrò segnato molto”.
E qual è la squadra favorita per la vittoria?
“Noi. Eravamo spacciati dopo la seconda partita e invece siamo agli ottavi. Non abbiamo nulla da perdere”.
Prima però bisogna battere il Manchester United e poi magari qualche italiana, non è poco.
“Con il Manchester dobbiamo gestire la pressione e non prendere gol. Fattibile. Il Milan è sempre una grande squadra, l'Inter sembra imbattibile, almeno in campionato”.
Il suo stile di gioco ricorda la classe di Zidane, la potenza di Henry. Lei come si definisce?
“Sono paragoni importanti, ma il mio stile è quello di Benzema. Sono un attaccante che si muove molto e tocca molti palloni. Sono agli inizi ed è meglio restare con i piedi per terra”.
Per questo abita ancora con i suoi genitori in banlieue?
“Così resto concentrato sul calcio. Ai miei però ho regalato una casa e così ho realizzato un sogno”.
Chi mette nel top 5 dei giovani?
“Primo Messi, poi Cristiano Ronaldo, Rooney, Nasri e Aguero dell'Atletico Madrid”.
E lei? In Francia la indicano già come un futuro Pallone d'oro.
“Non posso mettermi dentro da solo. E per il Pallone d'oro c'è tempo, ho appena 20 anni, devo continuare a lavorare duro e a regalare emozioni alla gente. Ai ragazzi voglio dire che il calcio è gioia”.
Con il suo collega di reparto Ben Arfa forma una coppia alla Henry-Trezeguet anche in nazionale.
“Con Ben Arfa ci sono molti automatismi, ma io mi trovo bene anche con Govou o Keita e tutti gli altri”.
Lei ha promesso al suo presidente che resterà a Lione fino a quando non vincerete la Champions. Per questo vuole tutto e subito?
“Vero, ma andrò via da Lione soltanto per continuare a vincere e quando mi sentirò pronto anche mentalmente”.
Quali sono le sue squadre preferite?
“Il Milan mi fa sognare. Anche perché c'è Ronaldo, il mio idolo. Lui viene da un altro pianeta. Poi, tifo da sempre Real Madrid. Ma mi piacciono anche Juve, Inter, Manchester United, le grandi squadre. L'importante è vincere”.
Magari anche gli Europei a giugno?
“Possiamo farcela anche perché chi esce dal nostro girone sarà veramente forte. L’Italia? Per me conta quello che succede in campo, non le polemiche”.
Tra Ségolène Royal, che lei ha votato alle presidenziali, e Carla Bruni, nuova fiamma del Presidente Sarkozy, con chi andrebbe a cena?
“L'italiana, ma alla politica preferisco le associazioni attive nel sociale”.
Lei è cresciuto in una banlieue disagiata, pensa che il nuovo presidente possa risolvere i problemi di certe periferie?
“Chi, Sarkozy? Mah, speriamo”.
a me questo qui non dispiace prorpio
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