Brocchi e la rivolta delle riserve
MILANO - Non è facile stare in panchina o addirittura in tribuna, scalpitando per scendere in campo. Delle domande però bisogna pur porsele. Perchè sto in panchina? E non gioco quasi mai? Forse, forse i miei piedi non sono proprio stati dipinti da Raffaello? Interrogativi che pesano come un macigno per un calciatore, ma lo spirito d'onestà dovrebbe suscitare tali domande, specie se giochi nel Milan. Ma i panchinari rossoneri al contrario hanno tutt'altro spirito. Dario Simic si chiede: "Non gioco mai e non capisco perchè. Chiederò di essere ceduto". Poi Gourcouff: "Il Milan non ha mantenuto le promesse, mi era stato detto che quest'anno avrei giocato di più." Poi un giornalista del 'Corriere della sera' pone una domanda scottante a Brocchi, sul valore minore delle riserve del Milan rispetto ai titolari, e Cristian Brocchi risponde: "A dire queste cose non si capisce niente di calcio". Sicuramente Carlo Ancelotti, perchè è lui che fa le scelte su chi mandare in campo, nasconderà vari motivi per far giocare così poco i panchinari, magari motivazioni tattiche, tecniche, di spogliatoio o quant'altro. Certo però che giocare dodici minuti (vedi Simic) in tutto dall'inizio del campionato, ti fa venire in mente che alla base dell'esclusione ci sia qualche altro motivo, legato magari al valore qualitativo del giocatore. O no?
(C.Z.)
effettivamente le nostre riserve hanno molto poco spazio... ma per quanti è meritata la panchina??