di Pietro Mazzara per milannews.it
Squadra compatta, corta tra i reparti e con uomini pronti al sacrificio, è questo il Milan che Massimiliano Allegri sta provando a plasmare, basando il suo lavoro sugli errori commessi nella disastrosa trasferta di Champions League contro il Real Madrid di due settimane fa. Il tecnico, già nella sfida con il Napoli, ha dato dimostrazione di aver capito dove si è sbagliato in terra spagnola ed ha inserito il secondo mediano a centrocampo, Boateng, l’unico che abbina quantità e qualità sia in fase difensiva che offensiva, aspettando il ritorno di Ambrosini, e relegando in panchina uno che, da parte di tutti, viene indicato come uno degli intoccabili, ossia Clarence Seedorf. L’olandese non ha il passo per fare la tipologia di lavoro che svolgono giocatori di rottura come i vari Gattuso, Boateng, Ambrosini e Flamini e la sua poca propensione alla fase difensiva, intrinseca nel DNA di chi, per una carriera, è stato abituato a giocare dalla metà campo in su, non consentono alla squadra di avere la giusta copertura in fase di non possesso. A conti fatti, la sua estromissione dalla formazione titolare di lunedì sera e, con ogni probabilità da quelle future con Juve e Real, sono dovute al fatto che un mediano in più è maggiormente utile rispetto ad una mezzapunta la cui collocazione alternativa potrebbe essere quella di vice-Pirlo, ruolo già coperto in passato con ottimi risultati ma il dato finale è uno: il senatore, pur mantenendo la sua importanza, è stato, momentaneamente deposto.