Il ritorno del 4-4-1-1

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pienpi
00martedì 9 gennaio 2007 11:13

Milan, il ritorno del 4-4-1-1

Svolta di Ancelotti: per il rilancio pronte tante varianti, compreso la schema già usato a fine 2006 che libera l'estro di Kakà. E anche Gourcuff reclama ormai un posto fisso


Sullo stemma del Milan, come disse un giorno Adriano Galliani, c’è ancora il 4-3-1-2: «Con un trequartista e due attaccanti giochiamo meglio e vinciamo di più». Su quello stemma, però, in piccolo deve anche esserci scritto qualcosa del genere: «In caso di forza maggiore si può cambiare modulo: lo spettacolo è importante, ma il risultato lo è di più». E’ quello che sta avvenendo al Milan perché l’incredibile serie di infortuni ha reso inevitabile un cambiamento che adesso, con la rosa quasi al completo, potrebbe diventare una svolta. Il 4-4-1-1 piace di più perché dà equilibrio e sostanza alla squadra, permette agli esterni difensivi di salire sulla fascia senza l’assillo di dover tornare rapidamente indietro, libera in modo definitivo l’estro di Kakà e consente a Gilardino (o a Inzaghi) di essere padrone dell’area. Rispetto al classico 4-3-1-2, esce una punta ed entra un centrocampista: quel Brocchi da cui adesso non si può assolutamente prescindere per ciò che dà in termini di corsa, grinta, tattica e tecnica. Il suo bilancio stagionale è di 2 gol e 4 assist, senza contare i due passaggi decisivi nel Trofeo Berlusconi. Quindi, con l’inserimento di Cristian, il Milan non perde qualità e aggiunge quantità: il massimo, in questa stagione finora sfortunata.

EQUILIBRIO Dopo la vittoria di sabato sulla Juve, Galliani è stato chiaro: «Non voglio fare l’allenatore, ma credo che il centrocampo composto da Brocchi, Gattuso, Pirlo e Seedorf sia il più affidabile e andremo avanti così». Quando rientrerà Kakà, quindi, il brasiliano si muoverà alle spalle di una sola punta. Sarà importante la presenza del doppio mediano: uno coprirà sulla destra le discese di Cafu, l’altro sulla sinistra quelle di Jankulovski. In fase di possesso palla sarebbe poi molto semplice passare dal 4-4-1-1 al 4-3-2-1, il famoso «albero di Natale» che tanto fece arrabbiare Berlusconi e che invece adesso non irriterebbe nessuno. Il timone sarà nelle mani di Seedorf. L’olandese seguirà l’ispirazione e con i suoi movimenti modificherà il modulo: Clarence può giocare dappertutto.

INTERPRETAZIONE Proprio Seedorf (che ha voluto chiudere la polemica con Stankovic facendo notare che sarebbe stato perlomeno bizzarro che un giocatore del Milan vaticinasse anni di trionfi per l’Inter) sottolinea come il cambio tattico non sia affatto un problema per la squadra: «Abbiamo già giocato in questo modo e, se quello che era il secondo modulo diventa il primo, tutti noi siamo pronti. E’ più importante l’interpretazione dello schema che lo schema stesso: con i due mediani contemporaneamente in campo abbiamo segnato tre gol al Catania, all’Udinese e alla Juve». Un posto in più a centrocampo aumenta le speranze di un Gourcuff mai così determinato: «Posso giocare in tutti i ruoli del centrocampo, però devo migliorare la fase difensiva. Voglio diventare un grande giocatore e nella seconda parte della stagione punto a fare più gol e più assist».
FUTURO E’ quello che spera Carlo Ancelotti, affascinato dal talento del bretone. Il tecnico, forte della recente conferma di Berlusconi, ha dichiarato al programma «Replay» (l’equivalente maltese della «Domenica Sportiva») che tra qualche anno preferirebbe «allenare in Spagna piuttosto che in Inghilterra, perché nella Liga il gioco è più aperto». L’estero sarà, forse, il suo futuro. Il presente, però, è il Milan e una svolta tattica attesa da tempo. Nel febbraio del 2004 Berlusconi disse: «Manderò una lettera ad Ancelotti: il Milan deve giocare con un trequartista e due punte». Chissà se Carlo manderà al presidente una cartolina da Malta.



mah, 'ste querelle sul modulo mi han sempre lasciato interdetto.
Se una squadra ha buoni giocatori che stanno in forma e corrono, vince a prescindere dal modulo.

Mi auguro solo che il tricheco non faccia troppi danni
maldini
00martedì 9 gennaio 2007 12:04
[SM=x1097149] l'importante è riprendere un po' della nostra imprevedibilità e rilanciare il gioco sulla fascia
fatto quello non ci ferma nessuno
pienpi
00martedì 9 gennaio 2007 12:38
Re:

Scritto da: maldini 09/01/2007 12.04
[SM=x1097149] l'importante è riprendere un po' della nostra imprevedibilità e rilanciare il gioco sulla fascia
fatto quello non ci ferma nessuno



la saggezza del capitano [SM=g27811]
maldini
00martedì 9 gennaio 2007 12:46
[SM=x1097158] [SM=x1097163]
stilevario85
00martedì 9 gennaio 2007 14:48
e che mò ci conoscono bisogna diventare più imprevedibili, io ho in video milan bayer, milan - lion, milan - aek... segnavamo goal sempre allo stesso modo cross e colpi di testa oppure fantasie di kakà alla fine diventiamo prevedibili bisogna un pò mischiare i giochi
maldini
00martedì 9 gennaio 2007 16:46
esatto, essere in grado di arrivare vicino all'area e avere poi + scelte
a seconda di come si muovono gli altri fare cross, entrare centralmente, sponde, tiri da fuori

in modo che ogni movimento avversario possa essere aggirato
ma per farlo bisogna che la squadra salga tutta insieme e si muovi senza palla
e queste cose le possono garantire i giovani che hanno fiato da perdere
i nostri anziani non possono reggere una partita intera a quel ritmo [SM=x1097150]
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