Il senso del Milan

Il senso del Milan
15/06/2006 10.48

Il ritorno alla presidenza di Silvio Berlusconi, un bel giorno per i tifosi milanisti. I ricordi si confondono, tenerezza e brividi per le vittorie, sano rimpianto sportivo per le sconfitte. I più e i meno fanno parte del gioco, il vento degli episodi cambia di partita in partita. C'è una cosa che invece non è mai cambiata in questi anni: il Milan c'è sempre stato. Competitivo, vero, in prima linea. Costruito non solo con investimenti, ma soprattutto con gusto. Con i milanisti e per i milanisti. Con lo stadio sempre pieno, con la stessa faccia del bel gioco e della corretezza sia in Italia che in Europa, con le bandiere sempre tenute bene in vista. Questo è il Milan. E in un Milan che rilancia con il ritorno di Silvio Berlusconi alla presidenza, anche i tifosi rilanciano. E' iniziata la campagna abbonamenti. "Fare la tessera" in questi giorni è qualcosa di più. E' il sigillo. E' la serenità. E' l'orgoglio. Di chi crede, di chi sa, di chi può guardare negli occhi i propri dirigenti e i propri interlocutori. Come quella sera al Prater di Vienna, nel maggio del 1990. Tante cose ci avevano disgustato, ma il gol di Rijkaard e la Coppa dei Campioni erano stati il segnale. Che le cattiverie e le strumentalizzazioni fanno parte del gioco, ma andare avanti è meglio che mollare, perchè un passo in più può significare ritrovare il bello del Milan che per i rossoneri è il bello del calcio. Lo stadio di San Siro è lo stesso della sera di Milan-Lione, Tu sei tutta la mia vita. Prelazioni campionato, Prelazioni Champions League, prezzi, settori. Sono importanti, ma sono dettagli. Il senso è un'altro. Il senso è il Milan.