Limiti e virtù.

Ciao a tutti. Parentesi doverosa dopo la sbornia di Domenica/Lunedì.
La vittoria nel derby, contro un Inter che aveva Ibra assente nella nostra ultima vittoria e quindi quasi al gran completo compatibilmente con le nostre assenze e perciò senza scuse, ha consegnato gioie e certezze ma anche parecchi dubbi sul Milan inteso come squadra da scudetto.
Mi spiego: ancora una volta il Milan ha vinto una partita secca, da dentro o fuori ( se avessimo perso saremmo precipitati a -7 in sole 5 giornate ! ) confermando una straordinaria forza mentale, cui bisogna dare certo merito ad Ancelotti e ai giocatori.
Questa è una squadra targata champions ( buttata via in modo folle lo scorso anno...) è scritto nel suo DNA e come tutto ciò che è genetico, questo è il suo punto di forza ma anche il suo limite.
Intendo che è una squadra capace di battere il Real Madrid 5-0 dimostrando una organizzazione, una volontà, un gioco inarrivabile.
Ma anche di pause, amnesie, vuoti che tanto sono apparsi lo scorso disgraziato anno e tanto anche in questo.
Una difesa che concede poco o nulla all'Inter non può prendere quasi 3 gol dallo Zurigo, due dal Genoa e due dal Bologna !
Personalmente sono arrivato al punto da temere più un MIlan-Lecce giocato alle 18 di sabato, che non un Juventus-Milan alle 20.30 di domenica !!
Speriamo che i ritorni di qualche big della difesa, di Boriello e del recupero di Dinho, aiutino a cercare un percorso lineare anche in campionato, altrimenti assisteremo a grandi bambole e a strepitose vittorie. Che magari fanno molto morale e titoli sui giornali.
Poi però lo scudo lo vince chi fa tanti 1-0 noiosi e piglia pochi gol ( Juve o Inter ad esempio... )

purtroppo lo sappiamo, è così
le partite facili non siamo in grado di giocarle
le squadre scarse ci mettono nel panico + dei grandi campioni
e ancora non riesco a capirne il motivo cacchio
è una cosa assurda

indubbiamente le considerazioni di marcovan son tutte giuste e le condivido in pieno.

ai punti interrogativi sollevati da maldini, invece, rispondo cosi: sicuramente le responsabilità vanno divise tra

- allenatore, che magari non sa motivare bene il gruppo
- giocatori, che sono troppo abituati alle serata di gala e che quindi tendono a snobbare gli impegni meno prestigiosi
- società, che è sempre troppo attenta ai grandi titoli perchè Berlusconi deve fregiarsi del titolo di presidente più vittorioso della storia
- rosa, che per numero ed età media non riesce ad essere atleticamente continua nell'arco dei 9 mesi
- anche noi tifosi, che per anni abbiamo tollerato brutti campionati purchè s'arrivasse in fondo nella champions

cmq, io preferisco questo milan, che vince le coppe e lascia gli scudetti di cartone ai perdazzurri.

MA QUEST'ANNO, SENZA LA CHAMPIONS, VINCERE LO SCUDETTO (O PROVARCI) E' UN OBBLIGO

Forse è la prima la causa più probabile.

Il gruppo nn viene motivato per le partite "facili" contro le piccole,mentre quando sente la pressione da fuori per un big match,allora ognuno dà il meglio di sè e si gioca bene.

La penso come Giammy. Del resto stimoli x un derby o per una semifinale di Champions non se ne devono trovare. La bravura di Ancelotti è che sa tenere questi stimoli nel loro giusto canale per evitare nervosismi.
Contro le piccole, che si chiudono e ti rendono la vita difficile, invece, pare che la squadra aspetti il gol come un evento certo, sicuro, scritto sulle stelle.
E che se questo arriva, niente e nessuno può permettere agli avversari di rimonatare.
E ciò è un limite anche di Ancelotti che tiene i giocatori troppo tranquilli e sicuri dei propri mezzi.
Premesso che non è pensabile di vincere ogni partita 4-0 e di dominare dall'inizio alla fine con tutti, occorre più cinismo e concretezza. Si fanno due gol, magari uno per tempo, e l'ultima mezz'ora è una passerella. Inutile farlo prima, per rischiare beffe come Milan-Livorno dello scorso anno, ad esempio.