Milan ko, Leonardo sotto accusa: 'Buono sì, scemo no'

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stilevario85
00giovedì 1 ottobre 2009 11:48
Milan ko, Leonardo sotto accusa: 'Buono sì, scemo no'

09:30 del 01 ottobre

Claudio Villa/Getty Image

Il tecnico rossonero: «Risultato pesante, ma ho preso un impegno e sono qui perché ci credo».
Leonardo: «Buono sì, scemo no».
Stavolta non c’è stata la magia. Il brutto anatroccolo non si è trasformato in principe al suono della musichetta della Champions. E adesso Leonardo si deve confrontare con una realtà scomoda, quella che accompagna il lavoro dell’allenatore: i risultati non arrivano, il gioco non esiste e il tecnico è in discussione. Però, come ha sempre ribadito nelle ultime difficili settimane, Leo non si preoccupa del proprio futuro: «Non sono stato costretto ad accettare la panchina del Milan e qualsiasi decisione la prenderò insieme alla società. Io non penso a me stesso, ma alla squadra e al lavoro. I risultati negativi non aiutano, però possiamo fare meglio. Credo che andremo avanti con il 4-3-1-2 perché la squadra è stata costruita per giocare così. Non siamo preparati per difenderci: dobbiamo ritrovare gli equilibri ed essere più compatti. In questo momento poi ci sono alcuni singoli fuori forma, qualche infortunato (Nesta è uscito solo per stanchezza) e i problemi si ingigantiscono».

La partita - La sconfitta con lo Zurigo complica anche la corsa verso gli ottavi: «E’ un risultato pesante — ammette il tecnico —, abbiamo sprecato un’opportunità perché in caso di vittoria saremmo stati in una posizione comoda per la qualificazione. C’è il rammarico di aver preso troppo presto un gol che ha complicato la partita. Abbiamo pagato un errore, ma non c’è stato l’approccio ideale alla gara. Nel primo tempo abbiamo avuto troppa fretta, nella ripresa ho visto più intelligenza ma siamo stati sfortunati nelle conclusioni. L’impegno e la voglia ci sono stati, fare una diagnosi non è semplice, ma il lavoro continua. Il problema è che il Milan in campo vuole fare una cosa, ma non ci riesce».

Rimproveri - Leo preferisce non raccontare ciò che dice ai giocatori (anche se pare che li abbia " strigliati" negli spogliatoi): «Se li rimprovero, non ne parlo a voi. L’errore sul gol è talmente chiaro che c’è anche poco da dire. Durante la sosta ci sarà il tempo per riflettere, per allenarci, per migliorare. Manterrò il mio rapporto con i giocatori, la gestione del gruppo non cambierà, ma non confondiamo il buono con lo scemo. Io ho preso un impegno, sono qui perché ci credo». E i giocatori credono in lui. Lo assicura Mathieu Flamini: «Dobbiamo vincere a Bergamo: siamo con Leonardo e vogliamo dimostrarlo». E Ignazio Abate fa un’analisi obiettiva: «Non stiamo esprimendo un grande calcio, però creiamo occasioni da gol: ci è girato tutto male. Nonè vero che non corriamo, magari lo facciamo male e a vuoto». A Bergamo e poi con il Real dovranno farlo bene: è appena finito settembre, ma il Milan non può più sbagliare.
(Gazzetta dello Sport)


Il tecnico brasiliano sulla graticola: «Tornando indietro rifarei la scelta».
Milan ko, Leonardo sotto accusa: "Non penso a me ma alla squadra".
È rimasto con lo sguardo perso nel vuoto dopo il palo di Zambrotta all’ultimo secondo che non ha evitato la sconfitta casalinga contro lo Zurigo. Ma nel dopo gara Leonardo trova le parole per spiegare che in questo momento di crisi del Milan «tornando indietro rifarei la stessa scelta: non sono stato costretto ad accettare questa panchina e ora non penso a me stesso ma ai piani di questa squadra, e sicuramente proseguo con il mio impegno».

Dalla sua il tecnico non ha i risultati ma l’appoggio della società. Adriano Galliani, infatti, si presenta davanti alle telecamere solo per «riconfermare la fiducia a Leonardo. È un momento in cui le cose vanno storte, credo - è l’analisi dell’ad rossonero - che un pareggio ci sarebbe stato stretto e invece è arrivata una sconfitta».

«In questi frangenti tutto va storto a catena, e dobbiamo cercare di essere forti, tranquilli e più compatti», spiega l’allenatore rossonero che non perde la calma ma non vuole essere frainteso: «non confondete il buono con lo scemo - sorride -, la diagnosi non è semplice ma per uscirne serve solo lavorare».

Contro lo Zurigo il gol ha complicato parecchio la gara, ma Leonardo ammette che «l’approccio è stato sbagliato». Bisognerà lavorare su questo ma anche sul modulo, visto che «questa è una squadra costruita per pungere in attacco ma quando non ci riesce soffre in fase difensiva. Oggi il nostro sistema non funziona più e non abbiamo tante opzioni».

«Abbiamo giocato malissimo - ammette Alessandro Nesta, uscito per un indurimento al flessore da valutare nei prossimi giorni -, non si può perdere con lo Zurigo e pareggiare contro il Bari». In queste condizioni fa paura la doppia sfida contro il Real Madrid da cui ora dipende il futuro rossonero in Champions. «Risultati e prestazioni non ci danno ottimismo ma il Milan ha risorse per uscire da questa situazione - assicura Leonardo - con il Real useremo le nostre armi e proveremo a conquistare quei punti con cui potremo pensare alla qualificazione».

Con questa vittoria ha invece traghettato il suo Zurigo fuori dalla crisi Bernard Challandes. «È un successo storico, per di più conquistato al Meazza, che ci consente di respirare e di sperare in una sorprendente qualificazione», sorride il tecnico degli svizzeri, soddisfatto per l’esito positivo della sua mossa di ingabbiare Seedorf.
(La Stampa)
Giubo
00venerdì 2 ottobre 2009 03:11
Ha ragione!
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