Il perchè della fine di un sogno.
Ciao a tutti. Questo post è dettato dal dolore di un sogno finito nel peggiore dei modi, un sogno chiamato Milan. Quel Milan spettacolo, che vinceva e divertiva in Italia, in Europa e nel mondo.
Le ragioni di questo tracollo, sono molteplici. La principale non è tanto l'entrata in politica di Berlusconi, avvenuta nel 1994, 15 anni or sono, nei quali in ogni caso si è vista e percepita una costante, continua, assoluta decadenza.
Il vero perno è calciopoli. Lo scandalo ( reale o fittizio...) che ha divelto le fondamenta del calcio italiano 4/5 anni or sono, ha lasciato il Milan nudo, come il re della famosa novella.
Con un alto dirigente ( Galliani ) sospettato, immerso nei dubbi di una fiducia che è andata via via svanendo fra i tifosi e anche, c'è da scommetterci, con chi era al di sopra di lui.
Calciopoli non solo ha seppellito il Milan sotto 58 punti penalizzazione, due scudetti non assegnati, ma ha anche lasciato un alone di torbida incertezza, di disamore di Berlusconi nella società, nella squadra, nel Milan tout-court.
Penso che Berlusconi se avesse potuto, avrebbe ceduto il Milan già allora, e se non lo fece, fu per una serie di motivi:
1) Nessun acquirente valido all'orizzonte ( come ora ).
2) Sensazione di mollare gli ormeggi, che si sarebbe riflessa anche nel gradimento elettorale.
Al disastro firmato Galliani&Meani, è seguita una seconda, poderosa spallata appioppata al Milan dai figli di Berlusconi.
A loro il Milan non interessa, non serve, non frega nulla.
Non si nota partita di campionato nella quale uno dei figli di Berlusconi sia presente. Non si fa mai cenno a dichiarazioni improntate allo sprone, al caricare la squadra per gli impegni importanti, solo discussioni di bilancio, di spesa, di attivi e passivi, come se il Milan non fosse una fede, una passione, un amore, ma una spa da quotare in borsa.
Il futuro è fosco, forse peggiore di quello post retrocessione nel 1983, nel quale la nuova serie A fu accolta dal popolo milanista con enorme passione, interesse, desiderio.
Oggi si registrano solo commenti delusi, amari, tristi, il clima di rassegnazione è assoluto e viene alimentato in primis dalla società, con i continui messaggi di ridimensionamento, oculatezza, parsimonia, proprio nel momento in cui il calcio che conta va in una direzione diversa.
Esiste una sola strada per uscire da tutto questo. Una strada difficile, oscura, come certe notti buie della tormentata storia del Milan dal 1899 ad oggi.
Sapremo imboccarla ?