DI COGLIONI
Pelè: «Kakà e Seedorf, Champions garantita» (Gazzetta dello Sport)
O Rei vede favorito il Milan: «Il brasiliano è cresciuto più di quanto pensassi. Con Ronaldinho è il n.1 al mondo. L'olandese dà equilibrio, nasconde la palla e offre assist».
zoom - galleria Scudetto all'Inter nell'anno dello scandalo del calcio: giusto così? «Indiscutibile: penalizzazioni e squalifiche non c'entrano. Merito di Moratti che ha preso grandi campioni, da Vieira a Ibrahimovic. Forse, vinto uno scudetto a tavolino, ne aveva voglia di uno sul campo».
Le piace Ibra? «Molto tecnico e creativo, un po' brasiliano. Ma ha avuto la fortuna di inserirsi in un complesso quasi perfetto».
Il Milan è in finale di Champions. «Favorito logico, vista la crescita contro Bayern e Manchester. È la grande occasione per vendicarsi di Istanbul».
Che partita sarà? «Molto diversa da quelle con il Manchester. Il Liverpool non gioca un calcio spettacolare, aperto, offensivo: è forte fisicamente, si chiude e riparte in contropiede trascinato da Gerrard. Ci vorranno nervi saldi».
Le chiavi della sfida? «Immagino grande battaglia a centrocampo tra Mascherano e Gattuso. Il Milan è tecnicamente superiore e ha due giocatori che fanno la differenza: Kakà ma anche Seedorf che dà equilibrio in silenzio, nasconde palloni, offre assist. Loro due assieme significano Champions».
Kakà è un fenomeno? «È il miglior giocatore del mondo assieme a Ronaldinho. Spero offra la Champions al Milan. Somiglia soprattutto a Cruijff: ha progressione, velocità, vede la porta, quando parte da centrocampo è unico. È cresciuto come non avrei pensato, anche se si vedeva che sarebbe arrivato in alto. Quando lui è in condizione, è un Milan devastante».
Meglio di Cristiano Ronaldo? «Ronaldo è sulla strada per essere il migliore, ma il passo è ancora lungo. Non è Garrincha, che era meno veloce e più dribblomane: mi ricorda un po' il nostro Julinho (Palmeiras e Fiorentina, ndr). Lo metto in seconda fascia, con Messi e Rooney».
Italia con o senza Totti? «Qualche problema tra lui e la Nazionale dev'esserci: Donadoni farebbe bene a parlargli cinque minuti. L'Italia non può prescindere da Totti: se al Mondiale fosse stato in forma come ora, avreste vinto con più facilità! Anch'io un giorno ho detto basta: avrei potuto fare il Mondiale '74, ma era finito il mio ciclo. Credo che Totti voglia ancora l'azzurro».