Milan Emerson 'Dobbiamo capire quello che abbiamo sbagliato'
15:57 del 03 aprile
Queste le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista rossonero, Emerson, ospite della puntata di 'Segni Particolari', andata in onda alle ore 14.00 su Milan Channel:
"Quando ci fu un interessamento da parte del Milan nei miei confronti io ero al Bayer Leverkusen, ma avevo già dato la mia parola alla Roma e cambiare decisione da un momento all'altro per me non sarebbe stato semplice. Mi ricordo che la riunione durò solo cinque minuti perchè volevo mantenere la parola data alla società giallorossa, ma l'interessamento da parte della società rossonera mi lusingò molto. Adesso che sono al Milan mi sono reso conto della grandezza di questa società. Il Milan tutela i propri giocatori e ha un occhio di riguardo diverso rispetto alle altre società e per un giocatore avere un supporto positivo è molto importante. Quando sono arrivato al Milan ho visto alcuni miei compagni che sono in questa società da più di dieci anni e mi sono dispiaciuto di non essere venuto prima.
La mia mentalità è differente rispetto a quella degli altri brasiliani che provengono dal centro o dal nord del Brasile. la mia città è molto vicina all'Uruguay, a sole tre ore di macchina, noi siamo anche abituati a temperature rigide e quindi è stato più facile trasferirsi qui in Italia o addirittura in Germania.
Mi ricordo quel famoso cinque maggio in cui io giocavo nella Roma e avevamo una piccola possibilità di vincere lo scudetto nel caso la Juve avesse pareggiato. Sapevamo che sarebbe stato difficile perchè avevamo davanti due squadre molto forti, ma almeno siamo riusciti ad evitare il preliminare di Champions la seguente stagione.
Al Milan non sono ancora riuscito a segnare, ma nel calcio può succedere di tutto e mi piacerebbe a livello personale realizzare un gol importante per me e per la squadra.
Quando sono arrivato al Milan non avevo fatto la preparazione con il Real, avevo parlato con il mio allenatore dicendogli che non ero più a disposizione della società spagnola perchè ormai avevo la testa da un'altra parte. lavoravo da solo quindi arrivato qua ero poco allenato. Sapevo già delle difficoltà che avrei incontrato e che non sarebbe stato assolutamente facile scendere in campo da titolare. Sfortunatamente poi si è verificato il problema alla tibia che è la battaglia più grande che abbia mai combattuto. Ho fatto e sto facendo grandi sacrifici per mettermi a disposizione del mister, ma si sa che il calcio in sè è un grande sacrificio. Sapevo che il nostro allenatore aveva già a disposizione un gruppo che conosce benissimo e che non sarebbe stato facile, inoltre quando un giocatore non scende in campo con costanza deva anche trovare il ritmo partita. ho ancora un anno di contratto con il Milan e sono molto esigente verso me stesso, voglio veramente fare qualcosa di bello con questa maglia.
Io ho trovato molta serietà all'interno del Milan. Tutti i giocatori sono sempre scesi in campo cercando di dare il massimo. L'importante da parte nostra è capire quello che abbiamo sbagliato, come quando uno si fa un esame di coscienza davanti allo specchio, capirne il perchè e cercare di non commetterli più. Questo ambiente è veramente unico perchè non è facile lavorare tutti i giorni tutti insieme, ma dal primo momento in cui sono arrivato mi sono reso conto di quanto questo gruppo fosse unito."
1° sbaglio: INGAGGIARTI