La verità di Kakà sull'addio al Milan? "Che angioletto, peccato che si sia dimenticato di raccontare alcune cosucce..."
La separazione tra il brasiliano e il club rossonero è una ferita ancora aperta. E c'è chi ci mette il sale...
02/ott/2009 16.45.42
Ancora sotto shock per l'addio di Kakà, una ferita resa lancinante dal disastroso avvio di stagione del Milan, i tifosi rossoneri si sono trovati davanti - nel breve spazio di 24 ore - a dichiarazioni di tenore opposto da parte del brasiliano.
Prima la lunga intervista-confessione a 'Sky', in cui l'ex Pallone d'Oro ha per l'ennesima volta addossato alla società di Via Turati la responsabilità della cessione al Real Madrid - "i tifosi ormai hanno capito, se dovessi segnare al Milan non potrei mai esultare" - poi la felicità nella serata di Champions per la sconfitta della sua ex squadra con lo Zurigo, esternata ovviamente ai media spagnoli.
Un atteggiamento che gli ha attirato più di una critica e dettato a Giulio Mola un editoriale al veleno sulle pagine de 'Il Giorno', dal titolo che dice già tutto: "Kakà, l'angioletto che ora scarica le colpe su altri...".
"Ha ragione Ricky - spiega il popolare giornalista del quotidiano milanese - il Milan era in difficoltà economiche e aveva bisogno di vendere. Subito. Peccato che si sia dimenticato di raccontare un po' di cosucce che meglio spiegherebbero i motivi per cui Berlusconi voleva disfarsi frettolosamente di uno dei più preziosi 'gioielli' di famiglia. Per esempio: per quante volte, in sei anni, Kakà ha chiesto e ottenuto il rinnovo del contratto e l'adeguamento dello stipendio? Quante volte il papà-manager, l'ingegner Bosco, è andato a bussare alla porta del Real Madrid offrendo il figlio?".
"Ahi, la memoria. Cerchiamo di rinfrescarla - continua Mola - Estate 2005, primo contatto alla Casa Blanca (gestione Florentino Perez); estate 2006 (ma allora c'era calciopoli, si dirà...), la cosa si ripete; febbraio 2007, altro viaggio a Madrid (la scusa era l'arrivo di Ronaldinho) cui seguì, l'8 giugno, un pranzo con il dirigente delle merengues Franco Baldini in provincia di Varese. E potremmo continuare. Ricordando, ad esempio, che l'ingegner Bosco chiese un nuovo aumento di stipendio per il figliolo nell'autunno del 2008, in occasione della trasferta di Portsmouth. Può bastare?".