È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

TifoMilan.tk ... Il Forum il forum dei veri fans milanisti

Nuove intercettazioni: Bergamo a Galliani 'Sono a pezzi per il Milan'

  • Messaggi
  • OFFLINE
    stilevario85
    Post: 6.851
    Post: 3.557
    Età: 38
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 06/04/2010 11:57
    Nuove intercettazioni: Bergamo a Galliani 'Sono a pezzi per il Milan'

    09:00 del 06 aprile



    Calciopoli, la Figc apre un fascicolo.
    "Dovete rifare quei processi".
    De Santis e Bergamo all'attacco.

    In arrivo altri 15 mila audio.
    Ecco la voce di Moratti.
    Bergamo al presidente dell'Inter: "Questo clima di cordialità è una cosa che sappiamo io e lei. Sto cercando di creare quella simpatia che c'è sempre stata".
    Meani a Bergamo: "Chi mi mandi a Firenze? A Trefoloni gli fai un bel discorsetto. Perché se no gli tagliamo la testa noi. Se no chiamalo e parlagli".
    (Repubblica)

    Il legale della Juventus passa al contrattacco.
    "Riapriamo il processo".
    Zaccone: "Esaminerò i nuovi atti. Un'indagine con troppi pregiudizi, le telefonate di Moggi devono essere ricontestualizzate".
    (Tuttosport)

    Nuove intercettazioni.
    Bergamo: "Sono a pezzi per il Milan".
    Galliani lo cerca insistentemente, l'ex designatore si confida con lui.
    Quando si dice un uomo per tutte le stagioni. Paolo Bergamo era il designatore che parlava, rassicurava, alludeva, anticipava, pietiva. Il designatore solidale: preferibilmente con Juve, Inter e Milan. Il bello è che in tutti i verbali, negli interrogatori di Calciopoli, Bergamo lo ha sempre candidamente ammesso. Bergamo non ha mai nascosto di aver parlato costantemente con tanti. Gli telefonavano Moggi, Moratti, Facchetti, Meani, Galliani, pure Cellino, Foti, Pradè. Chissà quanti altri verranno fuori, con la nuova ondata di intercettazioni. Fa specie sentire quello che risponde Bergamo a Moggi, quello che si racconta con Facchetti («La partita la vinciamo insieme»), oppure quando discute di griglie arbitrali con Meani o quando implora una parola d’affetto a Galliani («Mi faccia sentire un po’ il suo calore»). I legali di Moggi non hanno dubbi: tutte questioni inerenti all’articolo 1 (slealtà sportiva), per quel che concerne la giustizia sportiva. Fa sorridere pure come, quasi folgorato, Paolo Bergamo si scopra tifosissimo del Milan. Di più. È addirittura una questione di famiglia.

    La passione per il Milan, di tutta la famiglia Bergamo, è confermata nella telefonata che riceve da Adriano Galliani, il 17 maggio del 2005. Sono le 10 51'20''.
    Bergamo: «Pronto?».
    Galliani: «Sono Galliani, buongiorno».
    Bergamo: «Buongiorno dottore come va?».
    Galliani: «L'ho cercata molte volte ieri sera ma era sempre occupato».
    Bergamo: «Non mi sono ancora ripreso dall'altra domenica (8 maggio 2005 Milan-Juventus 0-1, gol di Trezeguet). E questo purtroppo è stato un trauma che in famiglia ha lasciato il segno. Pensavamo tutto...».
    Galliani: «Anche noi, anche noi».
    Bergamo: «Pensavamo tutto fuori che quello, se andava male, male, male potevamo pareggiare ma insomma».
    Galliani: «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce (finì 2 a 2) perché non avremmo mollato, perché se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica e a Lecce vincevamo di sicuro perché la partita era abbordabile».
    Bergamo: «Ma può darsi che Ancelotti si sia fidato troppo dei suoi uomini non ha considerato che Seedorf e Pirlo non stavano troppo bene».
    Galliani: «Da oggi parte l'operazione Istanbul... domenica brutto».
    Bergamo: «Ecco, Lecce. Quando un presidente di una società (Semeraro ndr) si permette di dare una responsabilità ad un arbitro per le intemperanze dei tifosi e le reazioni dei giocatori».
    Galliani: «Ma poi urla e grida negli spogliatoio, nell'intervallo una vergogna (nell'intervallo padre e figlio vengono aggrediti con insulti ndr)».
    Bergamo: «Sì, Trefoloni me ne ha parlato ma poi la Domenica Sportiva dove si è detto di tutto e di più».

    In merito a Lecce-Milan 2-2 è presente agli atti un sms inviato il 13 maggio, alle 11,20, da parte di Martino Manfredi, allora segretario della Can, a Meani, dirigente rossonero. Si legge testuale, in relazione a chi arbitrerà Lecce-Milan: «Trefo… non mollate vi prego, siamo tutti con voi». Manfredi compare in diverse intercettazioni, soprattutto via sms, come l'informatore di molti club.

    Altre curiosità del processo. Secondo la difesa di Moggi, nelle informative sviluppate dal tenente colonnello Auricchio ci sarebbero alcune incongruenze che, negli atti accusatori, risultano determinanti. La prima riguarda un'ammonizione, definita «dolosa», a Simone Inzaghi in Sampdoria-Siena del 30-01-2005, 1 a 1. Il giocatore viene squalificato per Juventus-Sampdoria. Per i carabinieri questa partita finì 1 a 0 per la Juventus ed è un capo d’imputazione. In realtà la Juve perse 0 a 1, gol di Diana al 33', quel 2 febbraio del 2005. Il secondo errore, altro capo d’imputazione, è che in Udinese-Brescia, terminata 1 a 2 per il Brescia, l'arbitro Dattilo avrebbe ammonito Muntari, Pinzi, Di Michele, teoricamente in diffida, ed espulso Jankulovski per favorire la Juventus. La domenica successiva la Juve vince 1 a 0 contro l'Udinese. Jankulovski non giocò, per l'espulsione, mentre gli altri tre giocarono regolarmente.


    "Parlo perché ho smesso di fare l'assistente".
    Coppola, ex guardalinee: "Carabinieri dissero che sull'Inter non c'era niente".
    "Oggi si parla dei nerazzuri, ma lo facevano tutti quanti".
    Inter-Venezia 2-1, 16 settembre 2001. Rosetti arbitro, lei uno dei due assistenti: cosa accade?
    «L’ho detto in aula nel processo di Napoli e lo ripeto ora. Viene cacciato Cordoba dell’Inter per un cazzotto a Bettarini. Pugno che, nel referto, sarebbe dovuta diventare un semplice gesto per divincolarsi...».
    Ma se lei aveva visto un pugno perchè doveva diventare un’altra cosa?
    «Perchè funzionava così. Qualcuno chiamava, i designatori dell’epoca (Bergamo e Pairetto, ndr) erano sensibili a pressioni e il gioco era fatto. Dopo la partita entrò negli spogliatoi Facchetti e ci disse che avevamo sbagliato nel non dare un rigore che c’era all’Inter e nell’espellere Cordoba: se avessi alleggerito il mio referto, il difensore non avrebbe preso due giornate, ma io non cambiai una virgola e non ho più fatto l’assistente in A».
    Lei raccontò tutto prima in Figc, poi, scoppiata Calciopoli, ai carabinieri.
    «Quando incontrai i carabinieri rimasi sorpreso dal loro atteggiamento: sembrava che l’argomento non gli interessasse forse perché quello che stavo raccontando non andava nella direzione da loro intrapresa. Furono molto sbrigativi dicendo che sull’Inter non avevano intercettazioni».
    Oggi, ci sono.
    «Non sono sorpreso. Ora si parla dell’Inter, ma lo facevano tutti».
    Perché ha parlato solo lei?
    «Perché io ho smesso di fare il guardalinee».


    Può tornare in discussione lo scudetto assegnato all'Inter.
    Calciopoli bis, è battaglia su riapertura del processo.
    Trascorso il termine dei 4 anni, ma i legali di Moggi puntano sulla reiterazione.
    Intercettazioni e pallone. La nuova svolta su Calciopoli e dintorni fa centro là dove la tempesta dell’estate del 2006 non era arrivata. Cambiano i fattori, il risultato è ancora parziale (si annunciano altri colloqui fra dirigenti e designatori) ma, intanto, si vanno a delineare gli scenari per quanto riguarda le possibili conseguenze sul piano sportivo.

    Giustizia ordinaria e toghe del pallone, il loro cammino è di nuovo strettamente legato. Dal tribunale di Napoli, infatti, è attesa la prima mossa che può rimettere in moto la Procura della Figc: martedì prossimo, giorno della nuova udienza del processo penale a Moggi e agli altri imputati, i legali dell’ex direttore generale della Juve faranno entrare ufficialmente nel procedimento le nuove intercettazioni. A quel punto, inevitabile diventerebbe l’apertura di un fascicolo da parte degli 007 del pm del calcio Stefano Palazzi anche se il collegio giudicante dovesse negare l’acquisizione delle nuove rivelazioni. Quali le conseguenze? Tutto ruota attorno alla prescrizione e ai suoi tempi. Le nuove intercettazioni si riferiscono alla stagione 2004/05, ovvero ad un periodo rispetto al quale non si può più procedere perché, per i fatti antecedenti al primo luglio 2007, la prescrizione è di due anni per le società e di quattro per i dirigenti (adesso il periodo è di 8 anni). Così, codice alla mano. Ma la difesa di Moggi è convinta che vista la particolare natura della posizione ad esempio tenuta da Massimo Moratti, un procedimento sportivo sia possibile. «Se - spiega l’avvocato Maurilio Prioreschi - prendiamo in esame l’atteggiamento del presidente dell’Inter, è innegabile come Moratti abbia taciuto sui suoi rapporti con il designatore Bergamo, negando tutt’ora di avergli parlato. Le intercettazioni dicono il contrario configurando la violazione dell’articolo 1, quello sulla lealtà sportiva: negando, Moratti non ha fatto altro che reiterare la sua violazione e, per questo, non si può parlare di prescrizione».

    Per i legali di Moggi è dunque possibile non solo l’apertura di un fascicolo su Moratti e i nuovi protagonisti intercettati, ma anche istruire un processo sportivo per slealtà. E ad un potenziale processo sportivo è legata la strada per un’eventuale revoca dello scudetto assegnato all’Inter nel 2005/06. Nell’estate di quattro anni fa, l’allora commissario straordinario della Figc Guido Rossi dette seguito ad un parere di tre saggi (Aigner, Coccia, Pardolesi) che scrissero come fosse un automatismo assegnare lo scudetto all’Inter, terza in classifica, davanti alle penalizzazione di Juve e Milan. Nello stesso parere, però, si parlava anche di una norma statutaria che dava alla Figc il potere di non assegnare uno scudetto in presenza di zone d’ombra attorno a chi doveva metterselo sul petto e, l’Inter, nell’estate del 2006 non aveva alcuna macchia. Oggi, solo una sanzione di revoca al termine di un procedimento sportivo potrebbe togliere il titolo ai nerazzurri anche se c’è chi sostiene che potrebbe intervenire lo stesso Consiglio Federale della Figc.

    Di certo c’è che le nuove intercettazioni non vanno oltre il giugno del 2005 e che la difesa di Moggi non farà alcuno esposto alla Procura federale per chiedere l’apertura di un’inchiesta. Per questo bisognerà attendere una settimana, quando nell’aula del tribunale di Napoli si discuterà delle nuove rivelazioni.
    (La Stampa)
  • OFFLINE
    pienpi
    Post: 94.189
    Post: 2.881
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 06/04/2010 12:45
    Che l'inter fosse coinvolta è il segreto di pulcinella... tutti sapevano ma il buon Guido Rossi e il buon Trochetto Provera hanno fatto in modo di indirizzare in maniera precisa i processi dell'estate 2006.
    Ora insabbieranno tutto, avvalendosi anche della prescrizione. Sono però curioso di capire come farà Moratti a sbandierare ancora la sua onestà...

    E per quanto riguarda il Milan, non ho ben capito se ci possono essere ulteriori provvedimenti, essendo noi stati già puniti
  • OFFLINE
    maldini
    Post: 42.776
    Post: 8.085
    Età: 38
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 06/04/2010 14:54
    se scoprono veramente tutto o cacciano tutti o fan finta di nulla
    quanto agli scudetti rimane solo da annullarli revocandoli a tutti e non facendo il passaggio da una squadra all'altra
  • OFFLINE
    pienpi
    Post: 94.189
    Post: 2.881
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 06/04/2010 19:47
    ma, alla luce delle nuove intercettazioni il milan rischia di vedersi comminate nuove (e magari più severe) pene?
  • OFFLINE
    stilevario85
    Post: 6.851
    Post: 3.557
    Età: 38
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 06/04/2010 20:55
    dipende se le nuove intercettazioni verranno acquisite agli atti del processo.. credo che giubo ci saprà illuminare in proposito
  • OFFLINE
    maldini
    Post: 42.776
    Post: 8.085
    Età: 38
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 07/04/2010 09:55
    [SM=x1097149] fra tutti chi rischia di più è l'inter non essendo stato preso in considerazione nel processo, il Milan e la Juve (insieme ad altre squadre) hanno già subito processo e punizioni.
    inoltre non si tratta del campionato precedente quindi non credo ci siano rischi di retrocessione o di riduzione dei punti
  • OFFLINE
    pienpi
    Post: 94.189
    Post: 2.881
    Sesso: Maschile
    Hall of Famer
    00 07/04/2010 11:05
    Oggi ho capito che in realtà i reati ipotizzati sono prescritti (telefonate del 2005 - proscrizione di 4 anni) perlomeno a livello di giustizia sportiva, ma che ci sono diversi cavilli per cui questa proscrizione potrebbe essere allungata.

    Certo che vedere i cuginastri puniti lo stesso sarebbe veramente una figata, purchè non ci finiamo di nuovo in mezzo noi: non mi va di rivivere una estate di patemi come quella del 2006 :(