Ciao a tutti! Dopo una settimana da incubo, che ha polverizzato ogni residua speranza di vedere il Milan combattere per lo scudetto, infammezzata da infortuni a catena, alcuni come quello di Senderos al limite del ridicolo, e da un pareggio allucinante contro una squadretta tedesca che in Italia lotterebbe a fatica per il penultimo posto, ci siamo: arriveranno Beckham e l'Udinese.
Chi dei due atterrisca di più lo sfiduciato popolo rossonero è difficile dire.
Entrambi ( Beck e l'approccio alla sfida di domenica sera ) sono sintomatici dello stato di perenne confusione nella quale versa la società ex gloria di Milano, da un trienno regressa a seconda squadra.
L'arrivo dello spice boy sarà un grande affare economico e mediatico, e forse anche a livello di gioco ma dirotterà inevitabilmente ogni attenzione dai problemi catastrofici che attanagliano il Milan, almeno sino alla prossima batosta.
Il livello generale di pressapochismo che Galliani e lo staff medico e tecnico palesano, manifestando un falso e ridicolo ottimismo, si sposa solo con una conduzione tecnica approssimativa, indecente, per una società come la nostra.
Da questo minestrone malamente assortito, fa quasi pena il tentativo del povero Ancelotti di ridisegnare uno straccio di squadra per la partita contro l'Udinese ( 1 punto nelle ultime 6 partite ) che contro di noi prenderà la solita, annunciata, boccata d'ossigeno.
E al tifoso rossonero, che attende l'arrivo del Natale per dimenticare l'orrido Novembre/Dicembre appena trascorso, non sfugge nemmeno che anche in caso di vittoria questo staff saprà cogliere solo il lato peggiore di un risultato che altre squadre del campionato ( contro l'Udinese ) non è mai sfuggito negli ultimi due mesi. Se il Milan dovesse vincere, assisteremo alla solita ridda di dichiarazioni roboanti ( prenderemo l'Inter, la Juve, siamo la squadra più titolata al mondo, ecc..ecc...) che doneranno ai giocatori e al tecnico il regalo dell'ennesima scusa e dell'ennesimo salvagente di fronte ad una situazione al limite del ridicolo.
Davvero, al peggio, in casa Milan, non c'è mai fine.